IL MESE DI DON BOSCO
« A nove anni feci un sogno che mi rimase profondamente impresso nella mente. Mi parve di essere vicino alla mia casa, ai Becchi, in un cortile spazioso dove era raccolta una moltitudine di ragazzetti che giocavano.[…] Vidi accanto a Lui una Donna di maestoso aspetto, vestita di un manto che splendeva come il sole. Scorgendomi confuso, mi fece cenno di avvicinarmi, mi prese con bontà per mano: - Guarda! - mi disse. Guardando mi accorsi che quei ragazzi erano tutti scomparsi, e al loro posto vidi una moltitudine di capretti, di cani, di gatti, di orsi e di altri animali.
- Ecco il tuo campo, ecco dove dovrai lavorare. Renditi umile, forte e robusto: e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali tu lo farai per i miei figli. Volsi allora lo sguardo, ed ecco: invece di animali feroci apparvero altrettanti mansueti agnelli che, saltellando, correvano e belavano, come per far festa intorno a quell'Uomo e a quella Signora. A quel punto mi misi a piangere, e pregai quella Donna a voler parlare in modo chiaro, perché io non sapevo cosa volesse significare.
Lei mi pose la mano sul capo e mi disse: - A suo tempo tutto comprenderai.
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